Tuesday, February 20, 2007

I-LOVE-YOU - Capitolo 5

I miei colleghi, seduti accanto a me, nell’aula caffè, ridono.
Paonazze sono le loro guance e rugosi i loro occhi, mentre con la mano destra tengono un bicchierino di plastica marrone contenente caffè di dubbia qualità.
Ed io li osservo, serio, mentre loro ridono.
Perchè ridono sempre e solo per volgarità gratuite, per umorismo facile.
Ed io non posso fare altro che prendere appunti sui loro comportamenti, sul loro modo di fare.

A volte, per addentrarmi meglio nelle loro primitive forme di società e per studiarli in maniera più approfondita, mi spalmo il corpo con il loro stesso fango e mimo il loro linguaggio.
Ma poi tutta la mia messinscena mi sembra priva di senso e, senza forza, mi faccio rifagogitare dalla disperazione.

Li invidio.
Nella loro completa stupidità sono così infantilmente sereni, mentre io invece sono mesto, mentre guardo il mondo senza filtri.

Oggi Castity mi ha mandato una nuova mail.
Nella mail c’è solo una foto.
I suoi occhi sorridono mentre soddisfatta mi mostra il suo portafogli di pelle, tenendolo con il pollice e l’indice della mano sinistra a coprire il naso e la bocca.
Nel vano di plastica trasparente del portafogli ci sono io.
Dentro un cuore disegnato.
La foto è una di quelle che postavo sul mio blog quando andavo nei locali e mi intrufolavo alle feste, in cerca di qualche nuovo amico.

Molto probabilmente si aspetta una risposta del tipo “Oh, come sei dolce! Adesso vengo lì in Corea e ti sposo seduta stante”.
Ma io ho altro a cui pensare.
Adesso devo portare fuori il mio gatto, Ghoul.
Poi devo fare i piatti ed andarmene a dormire.

I-LOVE-YOU - Capitolo 6

Ho iniziato a scrivere messaggi sui soldi, con il pennarellone rosso.
E' un hobby per non pensare solo a Castity per tutta la giornata.
Con il pennarello, vergo tutta la banconota di caratteri cubitali.
Ed il rumore quasi impercettibile che la punta provoca al contatto con la carta mi rilassa incredibilmente.
Scrivo frasi ad effetto.
Come "Ucciditi per la causa".
"Pronto alla sodomizzazione?"
"Bruciami!"
Roba simile.
Poi vado in giro per la città con il mio skate, in cerca di nuove panetterie da colonizzare.
E pago con un 5 euro appena sfornato dalla mia vena creativa.
E spero che ogni biglietto vada di mano in mano, adottato da dieci, cento, mille padroni diversi.

A volte, qualche garzone osserva i biglietti.
Poi osserva me, con aria indagatrice.
"C'è gente malata, nel mondo!", dico io, con disprezzo.
Perchè è vero.
Sono malato.

I-LOVE-YOU - Capitolo 7

Ho iniziato a mettere un collare.
Un collare bello, da cane feroce, di cuoio nero, ornato abbondantemente di spuntoni.
Lo tengo al collo otto ore al giorno, dalle 9 alle 18.
Poi a casa lo tolgo e porto fuori Ghoul.
E' un modo per non pensare solo a Castity per tutta la giornata.
Ed è anche un modo per dire ai miei colleghi di starmi lontano.
Già, perchè è tempo per me di affilare le armi.
Perchè sto iniziando una guerra.
Ed il mio nemico è il mondo intero.

I-LOVE-YOU - Capitolo 8

Ho scoperto che Castity è una fottuta malata di mente.
Mi ha mandato un'altra mail, ove mi racconta tutto di lei.
Perchè dice che io ho ragione e che lei ha sbagliato, a tenermi segreta tutta la sua vita.

Castity (mi ha scritto anche il suo nome vero, ma non lo ricordo adesso), mi ha scritto nella lunga lettera che riesce a vedere i fantasmi da quando era piccola.
E che qualche volta è riuscita anche a prevedere il futuro.
Anche le immani tragedie.
Aveva sogni orrendi tutte le notti, di morti atroci avvenute davvero da un capo all'altro del globo.
Ed aveva un quaderno in cui scriveva tutto, perchè aveva paura di raccontare a qualcuno in cosa consisteva il suo dono.
E andava piangere in bagno, quando i fantasmi le parlavano, alzando al massimo il volume della radio.
E vomitava, a volte.

Ma poi ha avuto un colpo di genio ed ha iniziato a sfruttare in modo calcolatore i suoi poteri, decidendo sulla vita e sulla morte di tutte le persone che si avvicinavano, anche furtivamente, alla sua orbita.

Scrive nella lettera che ha indotto al suicidio circa venti persone.
Scrive nella lettera che uno dei suoi amichetti invisibili le ha detto che io sono l'uomo della sua vita.
Scrive nella lettera che è pentita e mi invita a non giudicarla.

Ed io non la giudico.
Anche perchè la lettera è piena di fandonie.

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