Tuesday, July 04, 2006

Maggot - Capitolo 10

Finiti i panini, Alberto mi infila il freddo metallo sù per la gola.
La canna è così fredda che i denti mi dolgono tutti.
“Ehi, Al, perchè ti devi divertire solo tu? Voglio tenere io la pistola in bocca a Paolo. E’ il mio uomo!”
“No, Mag! Tu sei dipendente da psicofarmaci...potresti farti male. O farlo a lui!”
“Uffa...diglielo, Paolo! Digli che vuoi essere minacciato da me! Dài....”
Mugugno.
Margot-del-mio-cuore mi sorride in modo strano, socchiudendo gli occhi con aria sorniona.
“Vuoi DAVVERO essere minacciato da lei, amico?”
Faccio finta di pensarci un secondo sù, poi faccio segno di no con la testa.
“Uno a zero per me, Maggot!”
Detto questo, il mio non-più-tanto-male aguzzino mi strizza l’occhio, mimando con la bocca un “hai rischiato grosso!”.

Maggot - Capitolo 11

Ho rischiato molto grosso, perchè Maggot è quella che si dice una “ragazza problematica”.
A 10 anni i suoi genitori hanno divorziato e lei è entrata in depressione.
A 11 ha tentato di soffocare una ragazzina solo perchè l’aveva chiamata ‘bastarda’.
A 12 ha tentato il suicidio.
A 14 si è chiusa in camera sua per studiare l’opera omnia di Giovanni Verga.
Ne è uscita dopo due anni, con in mano una relazione di 300 pagine.
A 18 anni è stata arrestata per disturbo della quiete pubblica.
Cantava a squarciagola “Behind The Wall” di Tracy Chapman, sdraiata in mezzo alla piazza principale.
Erano le 3 di notte.
A 20 anni è rimasta incinta di un ragazzo conosciuto in chat.
Ed ha abortito.

E a 21 è stata due ore a spiegarmi i suoi precedenti 20 anni.
E mi ha abbracciato piangendo.
Perchè nessuno aveva mai ascoltato la sua storia, perchè nessuno aveva ancora capito il motivo che la spingeva a fare cavolate senza logica.

Maggot - Capitolo 12

Da quante ore sono qui? Quante me ne saranno detratte dalla busta paga?

Poco me ne importa.
Mi sento così sereno, adesso, anche se ho una Beretta puntata alla gola.
Mi sento così sereno... senza scadenze, senza pranzi aziendali, senza il continuo e logorante vociare, senza l’odore meccanico delle macchinette del caffè, del caffè delle macchinette.

L’aria che esce dalla finestra è fresca, il sole che filtra dalla stessa mi riscalda la gamba, dandomi tepore.
E sono circondato dalle persone che amo.

Fuori di noi, c’è un mondo bellissimo e sereno.
Il mio cuore, rattoppato con lo scotch, continua a pulsare.

capitoli precedenti capitolo iniziale

No comments: