Monday, October 08, 2012

Il vecchio e la ragazza

Persone cattive con le pistole mi hanno minacciato. Per stare tranquillo, posto per vostro diletto un racconto. Poi ne posto altri due vecchi, ma men belli.Voi leggeteli pure e ditemi.


Mio padre è morto di tumore un anno fa ed io non c'ero, perchè non volevo vederlo morire davanti agli occhi.
Per un pò mi sono sentito in colpa, poi ho smesso.
Mia madre ha altri figli, sui quali piangere. Mio padre aveva altri sguardi, sotto i quali morire.

Ho ritrovato mio padre in un vecchino al parco.
Ha fatto anche lui la guerra, ed ha visto tanti suoi amici morire.
Qualche volta inizia a parlarmene, dei suoi morti, ma poi si ferma.
Dice di non riuscire a descrivere bene a parole la sensazione che ha provato in quel momento esatto.
Dice che sono fortunato, a vivere in un periodo senza guerre.
Ed io lo contraddico sempre, a questo punto, perchè le guerre ci sono anche ora e sono dappertutto.
E la morte è sempre uguale.
Un uomo muore come una lucertola o come un cagnolino e niente si può fare, per impedire ciò.
Lui, quando dico questo, ride di gusto.
Ride perchè, a parer suo, la mia indifferenza a tutto nasconde in verità un infinito amore per il prossimo.
Come quello che ho verso Anna, che sfreccia davanti a noi in bicicletta.

Gli chiedo sempre di guardare mia figlia, se io non la sto guardando.
E' solita scomparire, per poi ricomparire come un urlo terribile, o come un ginocchio sbucciato.
Una notte intera all'ospedale ed un'ora di intervento mi sono bastate per la vita intera.
Chiedo aiuto anche al suo barboncino, giusto perchè sei occhi sono meglio di quattro.

Qualche volta, alla nostra panchina, si siede anche un' universitaria.
E' il punto debole del mio sostituto padre, annebbia la sua lucidità.
La chiama 'Piera' anche se il suo nome è Laura.
Le racconta per ore aneddoti di acque di fonti, ruzzoloni, carta da parati, cicli scolastici.
Lei a volte pare divertita, e con rispetto ascolta.
Altre volte pare spazientita, forse perchè il libro che ha sulle ginocchia è troppo pesante da memorizzare.

Ed è forse per questo, che non si vede da un pò.
Avrà preferito la biblioteca.

Non riesco però a non pensare all'ultima volta che si è fatta vedere.
Il quadretto sembrava sempre il solito: il vecchio e le sue diapositive di attimi familiari e la ragazza che assecondava.
Finchè egli non tirò fuori il nome Michele.
Il piccolo Michele, il beniamino dei fratelli.
Michele che era bravo, che era bello, che dava tante soddisfazioni.
Michele che era morto e che Dio solo sa, Piera, quante lacrime abbiam pianto.
Già. Quante lacrime abbiam pianto, caro Luigi, e quante ancora ne piangiamo.

Dopodichè si alzò e se ne andò, mettendosi apposto un pò la gonna.


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