Mi era preso il
vizio di pesarmi di sabato in farmacia.
Un po’ perché non avevo nulla da fare, un po’ perché la bilancia della farmacia era molto meglio di quella che avevo in bagno.
La lancetta della bilancia in bagno era tutta da interpretare e la varie lineette del disco erano difficili da riconoscere con precisione, con un corpo intero di distanza.
Lo scontrino che mi veniva dato per i miei 50 centesimi, invece, era chiaro e fiscale, con tanto di decimali, altezza e peso ideale.
Eppoi mi serviva per darmi una regolata.
Le prime volte cercavo di raggiungere il mio peso ideale (ero di due chili sopra la media, ‘lieve sovrappeso’ secondo lo scontrino), poi ho iniziato a usare il responso per regolamentare i miei pasti durante la settimana.
Se un sabato avevo dei decimali di troppo, in pausa pranzo prendevo per qualche giorno il primo più triste.
Se un sabato invece andavo un po’ sotto, mi prendevo una fetta di torta in panetteria vicino alla stazione.
Poi mi sono accorto di Gabriella.
All’inizio non me ne ero accorto, visto che di faccia era anonima un sacco, con i suoi occhialoni ed il suo taglio di capelli a caschetto che hanno altri 20 milioni di donne nel mondo intero, poi l’ho vista lavorare.
Con gli adulti, non faceva nulla di speciale, era solo gentile in maniera standard e sembrava pure un po’ annoiata.
Ma con i vecchi ed i bambini, mamma mia, era un amore. Parlava chiaro ed era sempre una pioggia di veri sorrisi e gentili risate.
E qualche volta veniva a prendere qualcosa nel magazzino vicino al mio macchinario e mi sorrideva un ciao carico di gioia e di occhi a fessura.
Un giorno abbiamo addirittura conversato.
Eravamo solo io e lei in farmacia e, mentre stava prezzando degli omogenizzati mi fa: ‘Sai che l’altezza la dà sballata? Roba di millesimi, ma la sballa. E quindi, a valanga, sballa pure il peso ideale’.
-Ah. –faccio – vabbè. Un po’ mi dispiace, ma alla fine…
- Se vuoi, ecco, se vuoi posso regalarti due metrini per bambini. Uno lo abbiamo messo nell’area bimbi, ma ne abbiamo a iosa e uno arriva ad un metro e cinquanta e…e non mi sembri di tre metri, quindi potrebbe andare…
-Eh, ma…eh, ma io sono solo…cioè, ok, potrei segnare la misura con una matita, ma poi…poi per il peso ideale come facciamo?
-Dai, ok. Sabato prossimo siamo chiusi per inventario. Se vuoi, posso farti entrare un attimo e farlo io.
Domani è quel sabato e non riesco a dormire.Un po’ perché non avevo nulla da fare, un po’ perché la bilancia della farmacia era molto meglio di quella che avevo in bagno.
La lancetta della bilancia in bagno era tutta da interpretare e la varie lineette del disco erano difficili da riconoscere con precisione, con un corpo intero di distanza.
Lo scontrino che mi veniva dato per i miei 50 centesimi, invece, era chiaro e fiscale, con tanto di decimali, altezza e peso ideale.
Eppoi mi serviva per darmi una regolata.
Le prime volte cercavo di raggiungere il mio peso ideale (ero di due chili sopra la media, ‘lieve sovrappeso’ secondo lo scontrino), poi ho iniziato a usare il responso per regolamentare i miei pasti durante la settimana.
Se un sabato avevo dei decimali di troppo, in pausa pranzo prendevo per qualche giorno il primo più triste.
Se un sabato invece andavo un po’ sotto, mi prendevo una fetta di torta in panetteria vicino alla stazione.
Poi mi sono accorto di Gabriella.
All’inizio non me ne ero accorto, visto che di faccia era anonima un sacco, con i suoi occhialoni ed il suo taglio di capelli a caschetto che hanno altri 20 milioni di donne nel mondo intero, poi l’ho vista lavorare.
Con gli adulti, non faceva nulla di speciale, era solo gentile in maniera standard e sembrava pure un po’ annoiata.
Ma con i vecchi ed i bambini, mamma mia, era un amore. Parlava chiaro ed era sempre una pioggia di veri sorrisi e gentili risate.
E qualche volta veniva a prendere qualcosa nel magazzino vicino al mio macchinario e mi sorrideva un ciao carico di gioia e di occhi a fessura.
Un giorno abbiamo addirittura conversato.
Eravamo solo io e lei in farmacia e, mentre stava prezzando degli omogenizzati mi fa: ‘Sai che l’altezza la dà sballata? Roba di millesimi, ma la sballa. E quindi, a valanga, sballa pure il peso ideale’.
-Ah. –faccio – vabbè. Un po’ mi dispiace, ma alla fine…
- Se vuoi, ecco, se vuoi posso regalarti due metrini per bambini. Uno lo abbiamo messo nell’area bimbi, ma ne abbiamo a iosa e uno arriva ad un metro e cinquanta e…e non mi sembri di tre metri, quindi potrebbe andare…
-Eh, ma…eh, ma io sono solo…cioè, ok, potrei segnare la misura con una matita, ma poi…poi per il peso ideale come facciamo?
-Dai, ok. Sabato prossimo siamo chiusi per inventario. Se vuoi, posso farti entrare un attimo e farlo io.
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